Porta del Paradiso, Firenze
Porta del Paradiso, Firenze
2012
Committente: Opera di Santa Maria del Fiore
Progetto di Allestimento: Guicciardini & Magni Architetti
Progetto della Luce: Arch. Massimo Iarussi
Progetto degli Impianti Elettrici: Ing. Giancarlo Martarelli, P.I. Daniele Baccellini
Fotografie: Mario Ciampi
A Lorenzo Ghiberti occorsero 27 anni per realizzare, in bronzo e oro, la più bella delle tre porte del Battistero di Firenze, quella che guarda la Cattedrale. Secondo il Vasari fu Michelangelo a darle il nome di Porta del Paradiso: “elle son tanto belle che starebbon bene alle porte del Paradiso”.
Rimossa dalla sua collocazione nel 1990 e sostituita con una copia, la porta è stata oggetto di un lunghissimo lavoro di restauro, che si è reso necessario per salvaguardare la doratura dalla corrosione provocata dall’inquinamento atmosferico.
Nel 2012, completato il restauro, la Porta del Paradiso è stata collocata all’interno di una grande teca, in condizioni microclimatiche rigidamente controllate. La teca è stata provvisoriamente collocata nel cortile coperto all’ingresso del Museo dell’Opera del Duomo, per poi essere spostata nella sua collocazione definitiva all’interno del museo, al centro della Sala del Paradiso, dopo il completamento dei lavori di ampliamento e risistemazione del museo, nel 2015.
L’illuminazione della teca è realizzata con sistemi lineari a LED, collocati verticalmente internamente alla teca. Il sistema è costituito da diverse barre, equipaggiate con ottiche differenti (concentranti e diffondenti) separatamente regolabili, in modo da ottenere il miglior equilibrio fra la luce diretta necessaria per far risaltare i rilevi e la luce diffusa, necessaria invece per ottenere ombre non troppo nette. Le barre dispongono inoltre di un sistema per la regolazione della tonalità di colore della luce.